CSI Piemonte: presidenza al “fratello” Zappalà!

L’ex aennino, già consigliere provinciale di Biella, al vertice del consorzio informatico pubblico. Nel biennio 2010-2011 sedeva già nel board in rappresentanza delle amministrazioni locali. Primo banco di prova la privatizzazione.

Nella prima lottizzazione successiva alla divisione del Pdl tocca ai “Fratelli d’Italia” uno degli incarichi più prestigiosi del sottogoverno regionale. Davide Zappalà è stato infatti nominato presidente del Csi, il consorzio informatico pubblico che da mesi vive una tribolata esistenza, tra cassa integrazione per una parte di dipendenti, sofferenze di bilancio e incognite sulla riorganizzazione futura. Come previsto è toccato a un esponente della defunta Alleanza Nazionale, sotto le cui insegne è stato consigliere alla Provincia di Biella, sedersi sulla poltrona più alta di corso Unione Sovietica.

A nominarlo il cda di cui Zappalà ha fatto parte nel biennio 2010-2011, in qualità di rappresentante delle Province diverse dalla Provincia di Torino. «Il Csi è una realtà importante del comparto industriale piemontese ed è un ente dalle enormi potenzialità di sviluppo – ha sottolineato il neo presidente – nel mio mandato cercherò di trovare una soluzione che consenta di valorizzarlo al netto dei problemi finanziari ai quali, comunque, non possiamo sottrarci».  «Ritengo – ha aggiunto – che il Csi rivesta un ruolo di particolare importanza, perché mette a disposizione delle amministrazioni locali e dei Comuni di ogni dimensione un supporto nel mondo dell’Ict, complesso e in continua evoluzione».

Sul suo nome l’opposizione regionale aveva avanzato parecchie perplessità: «Le voci che lo danno come futuro presidente del consorzio informatico destano preoccupazione sul futuro dello stesso consorzio – avevano scritto in una nota il capogruppo del Pd Aldo Reschigna e il consigliere Wilmer Ronzani -. Siamo infatti convinti che per traghettare il Csi dalla difficile situazione attuale a un nuovo futuro di riposizionamento e sviluppo in un settore così dinamico come quello dell’Ict siano necessari professionalità e curriculum di elevatissimo livello». L’interessato aveva poi risposto attraverso Lo Spiffero con una lettera aperta ai suoi detrattori.

[Fonte: Lospiffero.com]

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